Da EuroNews del 27/02/2006
Originale su http://www.euronews.net/create_html.php?page=detail_info&article=3...
Corte internazionale di giustizia
L'UE avverte la Serbia: collabori subito
I ministri degli esteri dell'Unione europea lanciano un segnale forte e chiaro alla Serbia. Non è ancora un ultimatum ma se Belgrado vuole che l'iter per la negoziazione sugli accordi di associazione all'Unione vada avanti deve dimostrare concretamente di voler collaborare con il Tribunale penale internazionale. Il rischio altrimenti è la sospensione dei negoziati a partire dal prossimo round previsto per il 4 e 5 aprile.
Cosi' il commissario europeo all'allargamento, Olli Rehn: "Ci aspettiamo che la Serbia collabori pienamente e senza sosta, cosa che dovrebbe portare all'arresto e al trasferimento di Ratko Mladic e degli altri restanti indiziati. Le conclusioni del Consiglio odierno sono molto chiare, ferme e coerenti. Dunque, se la Serbia non dovesse fornire questa totale collaborazione, non potremmo evitare la sospensione dei negoziati".
Accusato di genocidio nel 1995 dalle Nazioni Unite per il massacro di 8000 musulmani a Srebrenica, il generale Mladic si è dato alla macchia nel 2001 e da allora è ricercato. La scorsa settimana l'annuncio, subito smentito, del suo arresto.
Accusato e ricercato anche l'ex leader dei Serbi di Bosnia, lo psichiatra Radovan Karadzic, scomparso dopo gli accordi di Dayton.
Cosi' il commissario europeo all'allargamento, Olli Rehn: "Ci aspettiamo che la Serbia collabori pienamente e senza sosta, cosa che dovrebbe portare all'arresto e al trasferimento di Ratko Mladic e degli altri restanti indiziati. Le conclusioni del Consiglio odierno sono molto chiare, ferme e coerenti. Dunque, se la Serbia non dovesse fornire questa totale collaborazione, non potremmo evitare la sospensione dei negoziati".
Accusato di genocidio nel 1995 dalle Nazioni Unite per il massacro di 8000 musulmani a Srebrenica, il generale Mladic si è dato alla macchia nel 2001 e da allora è ricercato. La scorsa settimana l'annuncio, subito smentito, del suo arresto.
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