Da Agenzia Fides del 10/03/2006
Originale su http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=8883&lan=ita
Sudan: aumentano le pressioni per l’invio dei “Caschi Blu” nel Darfur
L’Unione Africana decide oggi se trasferire all’ONU le truppe africane già presenti nella regione
Khartoum - Si è aperta oggi ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia e sede dell’Unione Africana, la riunione del Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell’Unione Africana, che dovrà decidere se trasferire alle Nazioni Unite il controllo della forza di pace africana dispiegata nel Darfur, la regione occidentale del Sudan, teatro di scontri e di gravi violazioni dei diritti umani. Attualmente l’Unione Africana ha dispiegato in Darfur una forza di 7mila uomini con il compito di fornire una cornice di sicurezza agli osservatori internazionali incaricati di sorvegliare il rispetto del cessate il fuoco tra le forze di sicurezze sudanesi, le milizie filogovernative e una serie di gruppi di guerriglia che lottano contro il governo centrale.
Sono soprattutto Unione Europea e Stati Uniti a chiedere l’invio di truppe delle Nazioni Unite nel Darfur. Il Vice Presidente sudanese Ali Osman Mohamed Taha, ha affermato che il suo Paese sarebbe disponibile ad accogliere i “Caschi Blu” a patto però della firma di “un accordo politico sul conflitto che abbia in sé le garanzie per reggere”. Taha ha insistito sulla necessità del raggiungimento di una soluzione alla crisi nel Darfur attraverso negoziati tra ribelli e autorità centrali in corso ad Abuja, capitale della Nigeria. "Abuja", ha affermato, "deve avere la priorità perché la chiave per risolvere il conflitto nella regione è nella politica. “L'Unione Africana”, ha sottolineato il Vice Ministro sudanese, ricordando che sul punto esiste il consenso di Unione Europea e Stati Uniti, “deve ricevere aiuto e sostegno per poter svolgere il controllo sulla sicurezza nel Darfur”.
Anche il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice preme per ottenere l'invio di una forza delle Nazioni Unite nel Darfur, la regione del Sudan in preda alla guerra civile, dove secondo gli Usa e' in corso un genocidio. Intervenendo al Congresso, a Washington, la Rice ha affermato: ''Siamo convinti che sia necessario inviare Caschi Blu in Sudan, nel Darfur”.
Sono soprattutto Unione Europea e Stati Uniti a chiedere l’invio di truppe delle Nazioni Unite nel Darfur. Il Vice Presidente sudanese Ali Osman Mohamed Taha, ha affermato che il suo Paese sarebbe disponibile ad accogliere i “Caschi Blu” a patto però della firma di “un accordo politico sul conflitto che abbia in sé le garanzie per reggere”. Taha ha insistito sulla necessità del raggiungimento di una soluzione alla crisi nel Darfur attraverso negoziati tra ribelli e autorità centrali in corso ad Abuja, capitale della Nigeria. "Abuja", ha affermato, "deve avere la priorità perché la chiave per risolvere il conflitto nella regione è nella politica. “L'Unione Africana”, ha sottolineato il Vice Ministro sudanese, ricordando che sul punto esiste il consenso di Unione Europea e Stati Uniti, “deve ricevere aiuto e sostegno per poter svolgere il controllo sulla sicurezza nel Darfur”.
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