Da Reuters del 16/03/2006
Originale su http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID...
Bush fedele a forza preventiva, vede l'Iran come una minaccia
WASHINGTON - Il presidente George W. Bush oggi è rimasto fedele alla sua dottrina di usare la forza preventiva contro le minacce di armi di distruzione di massa, nonostante la sua esperienza in Iraq, e ha detto che l'Iran potrebbe essere la più grossa sfida per la sicurezza degli Usa.
Un nuovo documento della Casa Bianca sulla strategia per la sicurezza nazionale dice che gli Usa preferiscono usare la diplomazia internazionale per indirizzare preoccupazioni sulla proliferazione degli armamenti.
"Se necessario, comunque, secondo il principio di auto-difesa, non escludiamo l'uso della forza prima che avvenga un attacco, anche se resta incerto il momento e il luogo dell'attacco del nemico", dice il documento.
Bush parlò della dottrina della forza preventiva nel 2002 e molti critici sostengono che l'abbia usata come struttura di supporto per l'invasione guidata dagli Usa dell'Iraq tre anni fa sulla base della presunta presenza di armi di distruzione di massa, mai trovate.
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Stephen Hadley, ha difeso questa politica all'Istituto di pace Usa, dicendo che è essenziale in seguito agli attentati dell'11 settembre e con i gruppi militanti che cercando di acquistare armi pericolose.
"Il presidente ha chiarito che dobbiamo usare tutti gli strumenti del potere nazionale per tentare di gestire ed evitare questa minaccia, ma alla fine, l'effettivo uso della forza militare in un modo misurato deve restare parte del nostro inventario", ha detto.
Gli Stati Uniti e gli alleati europei stanno discutendo con l'Iran sul sospetto che Teheran stia tentato di sviluppare un programma di armamenti nucleari, nonostante la sua insistenza nel dire che si tratta di un programma pacifico per l'energia atomica.
LE PREOCCUPAZIONI SULL'IRAN
"L'Iran è l'unico paese da cui rischiamo di dover affrontare la sfida maggiore", si legge su documento strategico, che enfatizza il bisogno della diplomazia e aggiunge senza elaborare: "Questo sforzo diplomatico deve avere successo, se si vuole evitare lo scontro".
Bush non ha mai messo fuori dal tavolo l'azione militare, benché gli esperti credano che il coinvolgimento Usa in Iraq sia un fattore limitante.
Il documento cita altre preoccupazioni sull'Iran: il sostegno al terrorismo, la minaccia a Israele, il cercare di disturbare il processo di pace in Medio Oriente e la democrazia in Iraq, negare la libertà agli iraniani.
Aggiunge che queste cose possono essere risolte solo se l'Iran prenderà la decisione strategica di cambiare le sue politiche, aprirà il suo sistema politico e permetterà la libertà.
"Questo è l'obiettivo ultimo della politica Usa", dice il documento. "Nel frattempo, continueremo a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la nostra sicurezza economica e nazionale contro gli avversi effetti della loro cattiva condotta".
Un nuovo documento della Casa Bianca sulla strategia per la sicurezza nazionale dice che gli Usa preferiscono usare la diplomazia internazionale per indirizzare preoccupazioni sulla proliferazione degli armamenti.
"Se necessario, comunque, secondo il principio di auto-difesa, non escludiamo l'uso della forza prima che avvenga un attacco, anche se resta incerto il momento e il luogo dell'attacco del nemico", dice il documento.
Bush parlò della dottrina della forza preventiva nel 2002 e molti critici sostengono che l'abbia usata come struttura di supporto per l'invasione guidata dagli Usa dell'Iraq tre anni fa sulla base della presunta presenza di armi di distruzione di massa, mai trovate.
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Stephen Hadley, ha difeso questa politica all'Istituto di pace Usa, dicendo che è essenziale in seguito agli attentati dell'11 settembre e con i gruppi militanti che cercando di acquistare armi pericolose.
"Il presidente ha chiarito che dobbiamo usare tutti gli strumenti del potere nazionale per tentare di gestire ed evitare questa minaccia, ma alla fine, l'effettivo uso della forza militare in un modo misurato deve restare parte del nostro inventario", ha detto.
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