Da Reuters del 17/03/2006
Originale su http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID...
Usa accusano Iran di non dare alcun aiuto in Iraq
BAGHDAD - Gli Stati Uniti hanno accusato l'Iran oggi di essersi intromesso negli affari interni del loro vicino, e di avervi compiuto "attività di nessun aiuto".
Il rimprovero giunge dopo che Teheran ieri ha comunicato di aver accettato una proposta del capo della influente comunità sciita di aprire un dialogo con gli Usa sulla questione irachena.
In un comunicato, l'ambasciata Usa ha detto che Washington "è preoccupata delle attività iraniane (che sono) di nessun aiuto in Iraq. Queste preoccupazioni sono ben note e ne abbiamo parlato".
Washington e Teheran hanno avuto per lungo tempo relazioni ostili. In un primo momento, le autorità iraniane avevano detto di non essere interessate in colloqui se non dopo il ritiro delle truppe Usa dall'Iraq. A ciò si aggiunge che gli Stati Uniti stanno spingendo le diplomazie a isolare l'Iran in merito alle sue ambizioni nucleari e accusano Teheran di contribuire all'instabilità dell'Iraq. Accuse che l'Iran respinge.
Ali Larijani, segretario del Consiglio suppremo di sicurezza nazionale, ha chiarito da parte sua che Teheran ha accettato "la proposta di risolvere i problemi in Iraq e di stabilirvi un governo indipendente".
Ma l'ambasciata ha risposto nella nota che "il futuro dell'Iraq non sarà deciso dagli Stati Uniti, dall'Iran o da un altro Paese. Gli iracheni decideranno il futuro dell'Iraq" precisando che l'autorizzazione della Casa Bianca a trattare la questione è stata data all'inviato Usa Zalmay Khalilzad.
Larijani ha ribadito oggi che l'Iran è favorevole alla fine dell'occupazione delle forze a guida Usa in Iraq, in quanto sarebbe un passo avanti verso la piena sovranità dell'Iraq.
"Ribadiamo che abbiamo colloqui trasparenti (con Washington) e ripetiamo ancora una volta che faremo tutto quanto necessario per aiutare il governo sovrano iracheno", ha detto Larijani all'agenzia stampa Irna.
Lo scorso novembre, il presidente George W. Bush ha autorizzato il suo ambasciatore in Iraq ad aprire colloqui con l'Iran, una iniziativa inusuale tra i due Paesi. Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha detto ieri che a suo avviso i colloqui Usa con l'Iran sulla stabilizzazione dell'area sarebbero "utili".
Ashraf Qazi, rappresentante speciale dell'Onu per l'Iraq, ha dichiarato che Iran e Stati Uniti hanno entrambi un interesse in ciò che accadrà in Iraq.
"Si tratta di una iniziativa su cui si è lavorato per del tempo e sono molto felice di vedere che l'Iran ha risposto positivamente perché sia gli Stati Uniti che l'Iran ... hanno un interesse nell'esito dei processi in corso", ha dichiarato Qazi.
Il rimprovero giunge dopo che Teheran ieri ha comunicato di aver accettato una proposta del capo della influente comunità sciita di aprire un dialogo con gli Usa sulla questione irachena.
In un comunicato, l'ambasciata Usa ha detto che Washington "è preoccupata delle attività iraniane (che sono) di nessun aiuto in Iraq. Queste preoccupazioni sono ben note e ne abbiamo parlato".
Washington e Teheran hanno avuto per lungo tempo relazioni ostili. In un primo momento, le autorità iraniane avevano detto di non essere interessate in colloqui se non dopo il ritiro delle truppe Usa dall'Iraq. A ciò si aggiunge che gli Stati Uniti stanno spingendo le diplomazie a isolare l'Iran in merito alle sue ambizioni nucleari e accusano Teheran di contribuire all'instabilità dell'Iraq. Accuse che l'Iran respinge.
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Ma l'ambasciata ha risposto nella nota che "il futuro dell'Iraq non sarà deciso dagli Stati Uniti, dall'Iran o da un altro Paese. Gli iracheni decideranno il futuro dell'Iraq" precisando che l'autorizzazione della Casa Bianca a trattare la questione è stata data all'inviato Usa Zalmay Khalilzad.
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"Ribadiamo che abbiamo colloqui trasparenti (con Washington) e ripetiamo ancora una volta che faremo tutto quanto necessario per aiutare il governo sovrano iracheno", ha detto Larijani all'agenzia stampa Irna.
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