Da Nuova Agenzia Radicale del 03/04/2006
Originale su http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=7644
Algeria: la pena di morte rimarrà in vigore
È fallito il tentativo del ministro algerino della giustizia Tayeb Belaiz per l’abolizione della pena di morte prevista dal codice penale; la legge non subirà alcuna modifica e manterrà lo stesso testo integrale previsto all’articolo 5.
Già nel giugno 2004 Belaiz, secondo il quotidiano La tribune, aveva dichiarato durante una conferenza stampa che la pena di morte era ''stata soppressa nella schiacciante maggioranza di paesi'' e aveva sottolineato che in particolare l'Algeria avrebbe dovuto adattare la propria legislazione nel quadro di una mondializzazione.
Una posizione che il ministro aveva ribadito qualche settimana fa auspicando che “l’Algeria servisse da esempio per i paesi arabi''.
L'ultima condanna a morte in Algeria e' stata eseguita nel 1993.
Intanto, il nuovo testo di codice penale approvato dal consiglio dei ministri e all'esame del parlamento prevede un aumento delle pene e delle multe, specie per quanto riguarda ''gli attentati alla sicurezza dello stato, alla vita privata, all'onore e ai costumi''.
È previsto inoltre un aggravamento delle pene per i dirottamenti di aerei e di altri mezzi di trasporto, e il reato di diffamazione.
Già nel giugno 2004 Belaiz, secondo il quotidiano La tribune, aveva dichiarato durante una conferenza stampa che la pena di morte era ''stata soppressa nella schiacciante maggioranza di paesi'' e aveva sottolineato che in particolare l'Algeria avrebbe dovuto adattare la propria legislazione nel quadro di una mondializzazione.
Una posizione che il ministro aveva ribadito qualche settimana fa auspicando che “l’Algeria servisse da esempio per i paesi arabi''.
L'ultima condanna a morte in Algeria e' stata eseguita nel 1993.
Intanto, il nuovo testo di codice penale approvato dal consiglio dei ministri e all'esame del parlamento prevede un aumento delle pene e delle multe, specie per quanto riguarda ''gli attentati alla sicurezza dello stato, alla vita privata, all'onore e ai costumi''.
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