Da China Radio International del 11/09/2006
Originale su http://it.chinabroadcast.cn/241/2006/09/11/124@64410.htm
11 settembre: perché più si lotta più il terrorismo si rafforza?
Gli attentati dell'11 settembre si sono verificati quasi 5 anni fa, tuttavia i traumi provocati nel mondo non sono ancora stati cancellati. Mentre l'impegno della comunità internazionale per colpire il terrorismo non è ancora terminato, le attività terroristiche registrano una tendenza all'ampliamento. Perché più si lotta più il terrorismo si rafforza? In merito, la nostra giornalista Zhang Juan ha intervistato Li Wei, direttore del Centro lotta al terrorismo dell'Istituto cinese di ricerche sui moderni rapporti internazionali.
Un documentario trasmesso recentemente dalla CNN afferma: "Al tempo degli attentati dell'11 settembre, c'era solo un Bin Laden, ma dopo sono diventati mille". Li Wei ritiene che una delle cause principali del fenomeno sia l'incertezza della definizione di terrorismo fissata dalla comunità internazionale.
"Attualmente la comunità internazionale non ha un punto di vista unificato sul problema della definizione di terrorismo, che risulta piuttosto varia. Alcuni paesi non hanno considerato gli interessi generali della comunità internazionale, partendo invece dai propri interessi strategici globali, il che emerge nei problemi della politica del più forte potenza e dell'egemonismo, o nell'eliminazione di regimi dissidenti nel nome della lotta al terrorismo, nell'allargamento della sfera della propria influenza globale e nella lotta per accaparrarsi le risorse internazionali di petrolio, tutti problemi che in realtà sotto un altro aspetto hanno ampliato lo spazio di sopravvivenza e di sviluppo del terrorismo internazionale."
Secondo Li Wei, un'altra causa dell'intensificarsi del terrorismo di pari passo con la lotta collegata è che alcuni paesi non hanno trovato una via corretta a questa lotta. Per esempio è ignorata o tralasciata la funzione dell'ONU nella lotta internazionale al terrorismo. Nel 2003, senza considerare l'opposizione dell'ONU, gli Usa hanno attaccato l'Iraq col motivo del possesso iracheno di armi di distruzione di massa. Finora i vari attacchi anti-americani nel paese hanno portato alla morte di circa 2600 soldati americani, facendo dell'Iraq un nuovo centro di propagazione del terrorismo. In merito, Li Wei ritiene che in realtà la lotta americana al terrorismo abbia stimolato ad un certo livello la forza dei terroristi.
"L'attacco Usa senza l'autorizzazione dell'ONU ha reso l'Iraq un nuovo palcoscenico per la propaganda, reclutamento e training delle organizzazione terroristiche internazionali, non solo attirando estremisti dalle varie parti del mondo, ma esportando anche terroristi."
Inoltre Li Wei ha osservato che un altro importante elemento è il fatto che le iniziative di alcuni paesi nella lotta al terrorismo hanno aggravato la contrapposizione fra la religione e cultura di etnie diverse.
"Sul campo di battaglia iracheno, nel carcere di Guantanamo ed in Europa si sono verificati casi di maltrattamento di prigionieri, di offese al Corano, di torture, ecc.; inoltre il caos religioso creato in Europa dalle caricature e il fatto che Bush abbia collegato il terrorismo ad una determinata religione, avanzando il cosiddetto fascismo islamico, hanno aggravato la contrapposizione fra nazioni, religioni e culture diverse, diventando materiale concreto per la propaganda ed il reclutamento di membri da parte delle forze terroristiche internazionali, e stimolando nel contempo giovani di diverse etnie ad entrare nelle file del terrorismo."
Nel contempo Li Wei ha detto che la politica di parzialità negli affari internazionali e gli interventi diretti verso gruppi etnici determinati nella lotta al terrorismo applicati da alcuni paesi hanno permesso la propagazione delle forze terroristiche internazionali, portando alla recrudescenza del terrorismo in concomitanza con la lotta.
"Nelle attuali contraddizioni ed affari internazionali, alcuni paesi manifestano una evidente parzialità; in particolare nel recente conflitto fra Libano e Israele, la posizione americana ha suscitato l'insoddisfazione dei paesi arabi, ivi compresi quelli musulmani, il che costituisce una delle cause. Quanto alla lotta interna dei paesi occidentali al terrorismo, sia a livello governativo che di opinione pubblica, è molto evidente che il bersaglio della lotta al terrorismo è posto su specifici gruppi etnici. Sappiamo che i terroristi veri e propri sono una minoranza, tuttavia nella lotta al terrorismo i paesi occidentali mirano all'intero gruppo etnico, il che ha aggravato la contrapposizione tra i gruppi etnici minoritari e l' etnia principale di un paese."
Un documentario trasmesso recentemente dalla CNN afferma: "Al tempo degli attentati dell'11 settembre, c'era solo un Bin Laden, ma dopo sono diventati mille". Li Wei ritiene che una delle cause principali del fenomeno sia l'incertezza della definizione di terrorismo fissata dalla comunità internazionale.
"Attualmente la comunità internazionale non ha un punto di vista unificato sul problema della definizione di terrorismo, che risulta piuttosto varia. Alcuni paesi non hanno considerato gli interessi generali della comunità internazionale, partendo invece dai propri interessi strategici globali, il che emerge nei problemi della politica del più forte potenza e dell'egemonismo, o nell'eliminazione di regimi dissidenti nel nome della lotta al terrorismo, nell'allargamento della sfera della propria influenza globale e nella lotta per accaparrarsi le risorse internazionali di petrolio, tutti problemi che in realtà sotto un altro aspetto hanno ampliato lo spazio di sopravvivenza e di sviluppo del terrorismo internazionale."
Secondo Li Wei, un'altra causa dell'intensificarsi del terrorismo di pari passo con la lotta collegata è che alcuni paesi non hanno trovato una via corretta a questa lotta. Per esempio è ignorata o tralasciata la funzione dell'ONU nella lotta internazionale al terrorismo. Nel 2003, senza considerare l'opposizione dell'ONU, gli Usa hanno attaccato l'Iraq col motivo del possesso iracheno di armi di distruzione di massa. Finora i vari attacchi anti-americani nel paese hanno portato alla morte di circa 2600 soldati americani, facendo dell'Iraq un nuovo centro di propagazione del terrorismo. In merito, Li Wei ritiene che in realtà la lotta americana al terrorismo abbia stimolato ad un certo livello la forza dei terroristi.
"L'attacco Usa senza l'autorizzazione dell'ONU ha reso l'Iraq un nuovo palcoscenico per la propaganda, reclutamento e training delle organizzazione terroristiche internazionali, non solo attirando estremisti dalle varie parti del mondo, ma esportando anche terroristi."
Inoltre Li Wei ha osservato che un altro importante elemento è il fatto che le iniziative di alcuni paesi nella lotta al terrorismo hanno aggravato la contrapposizione fra la religione e cultura di etnie diverse.
"Sul campo di battaglia iracheno, nel carcere di Guantanamo ed in Europa si sono verificati casi di maltrattamento di prigionieri, di offese al Corano, di torture, ecc.; inoltre il caos religioso creato in Europa dalle caricature e il fatto che Bush abbia collegato il terrorismo ad una determinata religione, avanzando il cosiddetto fascismo islamico, hanno aggravato la contrapposizione fra nazioni, religioni e culture diverse, diventando materiale concreto per la propaganda ed il reclutamento di membri da parte delle forze terroristiche internazionali, e stimolando nel contempo giovani di diverse etnie ad entrare nelle file del terrorismo."
Nel contempo Li Wei ha detto che la politica di parzialità negli affari internazionali e gli interventi diretti verso gruppi etnici determinati nella lotta al terrorismo applicati da alcuni paesi hanno permesso la propagazione delle forze terroristiche internazionali, portando alla recrudescenza del terrorismo in concomitanza con la lotta.
"Nelle attuali contraddizioni ed affari internazionali, alcuni paesi manifestano una evidente parzialità; in particolare nel recente conflitto fra Libano e Israele, la posizione americana ha suscitato l'insoddisfazione dei paesi arabi, ivi compresi quelli musulmani, il che costituisce una delle cause. Quanto alla lotta interna dei paesi occidentali al terrorismo, sia a livello governativo che di opinione pubblica, è molto evidente che il bersaglio della lotta al terrorismo è posto su specifici gruppi etnici. Sappiamo che i terroristi veri e propri sono una minoranza, tuttavia nella lotta al terrorismo i paesi occidentali mirano all'intero gruppo etnico, il che ha aggravato la contrapposizione tra i gruppi etnici minoritari e l' etnia principale di un paese."
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
Lo afferma un dossier del Senato americano
Non c'erano rapporti tra Saddam e Al Qaeda
«Il raìs rifiutò di aiutare gli estremisti islamici»
Non c'erano rapporti tra Saddam e Al Qaeda
«Il raìs rifiutò di aiutare gli estremisti islamici»
di Alessandra Farkas su Corriere della Sera del 11/09/2006
di Joel Havemann su Los Angeles Times del 27/09/2006
Lo ha deciso Bush dopo le indiscrezioni dei media
Pubblicato il rapporto sulla guerra in Iraq
Nel testo dei servizi segreti Usa: «I terroristi si espandono: se la tendenza continua ci saranno più attentati nel mondo»
Pubblicato il rapporto sulla guerra in Iraq
Nel testo dei servizi segreti Usa: «I terroristi si espandono: se la tendenza continua ci saranno più attentati nel mondo»
di Ennio Caretto su Corriere della Sera del 27/09/2006
News in archivio
su Diario del 13/09/2006
su Corriere della Sera del 28/09/2006
''Inevitabile guerra in Iraq. C'erano legami tra Saddam e al Qaeda''
Stati Uniti: ''Più sicuri di 5 anni fa ma non del tutto''
Il segretario di Stato americano a Fox News alla vigilia del quinto anniversario dell'11/9: ''Abbiamo fatto tanto, la storia ci giudicherà''
Stati Uniti: ''Più sicuri di 5 anni fa ma non del tutto''
Il segretario di Stato americano a Fox News alla vigilia del quinto anniversario dell'11/9: ''Abbiamo fatto tanto, la storia ci giudicherà''
su Adnkronos del 11/09/2006