Da Il Resto del Carlino del 16/10/2006
Originale su http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/10/16/5440906
Nucleare: 'Trenta nuovi paesi possono sviluppare l'atomica'
E' l'allarme l'anciato da Mohamed ElBaradei, direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica
Vienna - "Fino a 30 nuovi Paesi", oltre alle nove potenze atomiche mondiali dichiarate o conosciute, sono in grado di sviluppare, in tempi relativamente brevi, delle tecnologie militari nucleari. È l'allarme lanciato dal direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), l'egiziano Mohamed ElBaradei, nel corso di una conferenza di esperti a Vienna, incentrata sull'aggiornamento delle ispezioni e delle salvaguardie nucleari.
"Abbiamo bisogno di sviluppare un nuovo approccio internazionale, altrimenti ci troveremo a che fare, non più con nove Paesi dotati dell'arma nucleare, ma con altri venti o trenta, capaci di svilupparla in tempi molto rapidi", ha detto il numero uno dell'agenzia atomica dell'Onu, facendo riferimento a degli "Stati nucleari militari virtuali", che avrebbero i mezzi e le conoscenze per procedere all'arricchimento dell'uranio.
"Senza il Protocollo Aggiuntivo, le nostre gambe sono ancora più corte", ha aggiunto ElBaradei, sottolineando che soltanto 78 paesi membri Aiea sul totale di 142 hanno adottato tale regime di verifiche di non-proliferazione. Accanto alle cinque potenze nucleari 'dichiarate' (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Cina e Francia), altri tre paesi figurano nel club dell'atomica: Israele, India e Pakistan. La Corea del Nord vi si è aggiunta, virtualmente, dallo scorso 9 ottobre, quando ha annunciato di aver compiuto un test nucleare sotterraneo, condannato dalla risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
"Abbiamo bisogno di sviluppare un nuovo approccio internazionale, altrimenti ci troveremo a che fare, non più con nove Paesi dotati dell'arma nucleare, ma con altri venti o trenta, capaci di svilupparla in tempi molto rapidi", ha detto il numero uno dell'agenzia atomica dell'Onu, facendo riferimento a degli "Stati nucleari militari virtuali", che avrebbero i mezzi e le conoscenze per procedere all'arricchimento dell'uranio.
"Senza il Protocollo Aggiuntivo, le nostre gambe sono ancora più corte", ha aggiunto ElBaradei, sottolineando che soltanto 78 paesi membri Aiea sul totale di 142 hanno adottato tale regime di verifiche di non-proliferazione. Accanto alle cinque potenze nucleari 'dichiarate' (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Cina e Francia), altri tre paesi figurano nel club dell'atomica: Israele, India e Pakistan. La Corea del Nord vi si è aggiunta, virtualmente, dallo scorso 9 ottobre, quando ha annunciato di aver compiuto un test nucleare sotterraneo, condannato dalla risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Robert Fisk su L'Unità del 30/10/2006
di Jung Sung-ki su Korea Times del 16/10/2006
di Francesco Sisci su La Stampa del 10/10/2006
News in archivio
Stati Uniti: un sito pubblica la ricetta della bomba atomica
Dopo la denuncia del New York Times la pagina web è stata chiusa
Dopo la denuncia del New York Times la pagina web è stata chiusa
su ITNews del 03/11/2006
su Reuters del 13/10/2006
su Il Giornale del 13/10/2006