Cellule e cittadini. Biotecnologie nello spazio pubblico
Edito da Sironi, 2006
237 pagine, € 14,90
ISBN 8851800650
di Massimliano Bucchi, Federico Neresini
Quarta di copertina
«"Ma se il riso non lo mangia il parassita, perché dovrei mangiarlo io?"
Un cittadino di Casalino, Piemonte, in risposta a un biotecnologo che illustrava i vantaggi del riso geneticamente modificato sperimentato in zona.»
Italiani ed europei sono davvero ostili alle biotecnologie? Quanto hanno contribuito i media a marcare la contrapposizione tra biotecnologie biomediche e agroalimentari? Come è possibile in questi campi integrare competenze scientifiche e partecipazione pubblica?
Le biotecnologie sono un caso emblematico delle trasformazioni recenti – e per certi versi travolgenti – che hanno investito la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica nelle società contemporanee.
Con contributi di sociologi, psicologi sociali, biologi e studiosi del diritto, Cellule e cittadini analizza il dibattito sulle biotecnologie ricostruendo da un lato gli orientamenti dell’opinione pubblica e l’atteggiamento dei media, e ripercorrendo dall’altro la storia della legislazione e le esperienze di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali.
Mettendo in discussione stereotipi ancora radicati, gli autori approfondiscono le ragioni del senso comune e della sua presunta diffidenza, indicando la partecipazione dei cittadini come uno dei principali terreni di sfida per la scienza e la democrazia.
Contributi di: Valeria Arzenton, Martin Bauer, Andrea Lorenzet, Giuseppe Pellegrini, Mariachiara Tallacchini, Giuseppe Testa, Brian Wynne.
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