Jeremy Rifkin
Economista − Stati Uniti
Jeremy Rifkin è il fondatore e il presidente della Foundation on Economic Trends di Washington. È autore di tredici libri sull’impatto dei cambiamenti tecnologici sull’economia, sulla forza lavoro e sull’ambiente, che sono stati tradotti in quindici lingue e vengono usati in centinaia di università in tutto il mondo. Negli ultimi 25 anni ha tenuto corsi ed è stato "resident scholar" in oltre 300 università di dieci paesi diversi. Il suo ultimo libro, La fine del lavoro (trad. it. Baldini&Castoldi Editore, Milano 1995) è il risultato di tre anni di ricerca sui mutamenti delle condizioni e della natura del lavoro nell’era dell’informazione. Jeremy Rifkin si è laureato in economia del Wharton School of Finance and Commerce dell’Università della Pennsylvania, e in affari internazionali alla Fletcher School of Law and Diplomacy della Tufts University. È "visiting lecturer" al Wharton School of Finance and Commerce Senior Executive Training Program (The Aresty Institute of Executive Education).
Verso la metà degli anni settanta, i suoi libri Common Sense II e Own Your Own Job sono stati i primi a divulgare l’idea di proprietà e gestione delle imprese da parte dei loro lavoratori. Oggi, venticinque anni più tardi, la United Airlines e altre grandi società sono state acquistate dai propri dipendenti e stanno cambiando il modo in cui si fanno affari in America.
Alla fine degli anni settanta, Jeremy Rifkin è stato co-autore di The North Will Rise Again: Pensions, Politics and Power in the 1980s, un saggio pionieristico al quale viene spesso riconosciuto il merito di aver cambiato l’atteggiamento dell’opinione pubblica e la politica governativa rispetto all’uso sociale di centinaia di miliardi di dollari investiti nei fondi pensionistici statunitensi. Negli anni ottanta, Jeremy Rifkin ha pubblicato Entropy, il best-seller internazionale in cui per la prima volta si fondevano la teoria economica e quella ambientale. Il libro ha contribuito a lanciare quelli che sarebbero poi diventati gli attuali concetti di sviluppo sostenibile.
L’influenza di Rifkin sull’amministrazione pubblica negli Stati Uniti e nel mondo è notevole. È stato chiamato a testimoniare davanti a numerose commissioni del Congresso e ha difeso con successo in tribunale, contro il governo, misure più responsabili riguardo a svariate questioni ambientali e tecnologiche. Per le sue opinioni e i suoi commenti sulla società è diventato un ospite abituale di molte trasmissioni televisive americane.
The National Journal, una delle maggiori riviste americane di politica, ha incluso Rifkin fra le 150 personalità che influenzano maggiormente l’amministrazione federale.
Verso la metà degli anni settanta, i suoi libri Common Sense II e Own Your Own Job sono stati i primi a divulgare l’idea di proprietà e gestione delle imprese da parte dei loro lavoratori. Oggi, venticinque anni più tardi, la United Airlines e altre grandi società sono state acquistate dai propri dipendenti e stanno cambiando il modo in cui si fanno affari in America.
Alla fine degli anni settanta, Jeremy Rifkin è stato co-autore di The North Will Rise Again: Pensions, Politics and Power in the 1980s, un saggio pionieristico al quale viene spesso riconosciuto il merito di aver cambiato l’atteggiamento dell’opinione pubblica e la politica governativa rispetto all’uso sociale di centinaia di miliardi di dollari investiti nei fondi pensionistici statunitensi. Negli anni ottanta, Jeremy Rifkin ha pubblicato Entropy, il best-seller internazionale in cui per la prima volta si fondevano la teoria economica e quella ambientale. Il libro ha contribuito a lanciare quelli che sarebbero poi diventati gli attuali concetti di sviluppo sostenibile.
L’influenza di Rifkin sull’amministrazione pubblica negli Stati Uniti e nel mondo è notevole. È stato chiamato a testimoniare davanti a numerose commissioni del Congresso e ha difeso con successo in tribunale, contro il governo, misure più responsabili riguardo a svariate questioni ambientali e tecnologiche. Per le sue opinioni e i suoi commenti sulla società è diventato un ospite abituale di molte trasmissioni televisive americane.
The National Journal, una delle maggiori riviste americane di politica, ha incluso Rifkin fra le 150 personalità che influenzano maggiormente l’amministrazione federale.
Annotazioni − Fonte: www.hypothesis.it
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