Da Greenreport del 13/09/2006
Originale su http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=3644
Energia: bene le alternative ma.... il nucleare non è un'alternativa
Presentato su Science uno studio - portato avanti anche da un ingegnere italiano - per ridurre l'uso dei combustibili fossili negli Usa
LIVORNO. Si chiama “Road Map to U.S. decarbonization”, ed è il piano di energia alternativa pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica Science. Elaborato, e questa è una notizia, dall'ingegnere italiano Francesco Citro (Nella foto) assieme al luminare dell'ingegneria chimica Reuel Shinnar.
Il piano annuncia lo scopo di ridurre negli Stati Uniti l'uso di combustibili fossili addirittura del 98% e di anidride carbonica del 97%. Questo, ovviamente, consentirebbe di alleviare in modo significativo il grosso problema del riscaldamento della terra.
Condivisibile l'approccio alla questione, ovvero non aspettare i risultati del programma di ricerca per l'energia alternativa avviato negli Usa, ma sfruttare nel frattempo le tecnologie esistenti a garanzia di un risultato certo. Un concetto essenziale vista l'urgenza del problema. Quindi avanti con la ricerca e avanti con quello che c'è. Non fare, lo sappiamo bene, equivale a peggiorare la situazione.
Qualche osservazione, invece, va fatta sul merito della ricerca. Anche se, non avendo l'intera documentazione ma una sintesi, restiamo su temi generali. Il piano prevede la generazione di elettricità non più dal carbone o dal gas naturale, come avviene principalmente oggi, ma unicamente da fonti alternative. Quelle indicate sono: energia termosolare, fotoelettrica, eolica, geotermica, idroelettrica e nucleare. Inoltre, scrivono, l'elettricità da fonti alternative può sostituire l'utilizzo del petrolio, gas naturale e carbone completamente in tutti gli usi residenziali e commerciali e parzialmente nei settori dei trasporti e delle industrie. Aggiungono poi che per tutte le applicazioni per le quali l'elettricità non può sostituire gli idrocarburi, quest'ultimi possono essere prodotti dalla gassificazione delle biomasse.
Ora il punto, come abbiamo osservato più volte, è ovviamente quello relativo al nucleare. Nel piano, lo ripetiamo la nostra analisi è su quanto abbiamo potuto leggere, viene messo assieme all'energia termosolare, a quella eolica a quella idroelettrica, ma sappiamo bene che non è la stessa cosa. Per un semplice quanto enorme e – attualmente insormontabile - problema: le scorie radiottive.
Nessuno al mondo sa che farci e ci sono grossi problemi su dove metterle. Ultimo caso in ordine di tempo, lo abbiamo evidenziato a metà agosto, quello che sta accadendo a Vercelli, con la piscina Eurex di Saluggia - dove sono collocate le barre dei reattori delle ex centrali nucleari italiane chiuse dopo il referendum del 1987 – che perde e che sta quindi provocando complicazioni evidenti.
Va aggiunto, che l'energia nucleare non è rinnovabile e che gli studi sulla possibilità di riprodurre la fusione nucleare del sole sulla terra senza scorie è lontanissima da concreti risultati.
Questo ciò che riteniamo importante mettere in evidenza, accanto al fatto che consideriamo giusta, come detto, l'idea dell'affrontare il problema il prima possibile e puntando sulle energie alternative. Per dare completezza di informazione su questo importante piano elaborato anche da un nostro connazionale, il professor Citro, aggiungiamo che i due elaboratori stimono che il 70% di questo progetto è realizzabile in 30 anni al costo di 170-200 miliardi di dollari annui, costo considerato – scrivono – non eccessivo per gli Usa.
Inoltre, dicono, dati gli attuali livelli di emissioni di anidride carbonica, una tassa di 40-50 dollari per tonnellata di CO2 emessa, consentirebbe di pagare l'intero investimento e fungerebbe anche da incentivo per l'implementazione di tecnologie rinnovabili.
Il piano annuncia lo scopo di ridurre negli Stati Uniti l'uso di combustibili fossili addirittura del 98% e di anidride carbonica del 97%. Questo, ovviamente, consentirebbe di alleviare in modo significativo il grosso problema del riscaldamento della terra.
Condivisibile l'approccio alla questione, ovvero non aspettare i risultati del programma di ricerca per l'energia alternativa avviato negli Usa, ma sfruttare nel frattempo le tecnologie esistenti a garanzia di un risultato certo. Un concetto essenziale vista l'urgenza del problema. Quindi avanti con la ricerca e avanti con quello che c'è. Non fare, lo sappiamo bene, equivale a peggiorare la situazione.
Qualche osservazione, invece, va fatta sul merito della ricerca. Anche se, non avendo l'intera documentazione ma una sintesi, restiamo su temi generali. Il piano prevede la generazione di elettricità non più dal carbone o dal gas naturale, come avviene principalmente oggi, ma unicamente da fonti alternative. Quelle indicate sono: energia termosolare, fotoelettrica, eolica, geotermica, idroelettrica e nucleare. Inoltre, scrivono, l'elettricità da fonti alternative può sostituire l'utilizzo del petrolio, gas naturale e carbone completamente in tutti gli usi residenziali e commerciali e parzialmente nei settori dei trasporti e delle industrie. Aggiungono poi che per tutte le applicazioni per le quali l'elettricità non può sostituire gli idrocarburi, quest'ultimi possono essere prodotti dalla gassificazione delle biomasse.
Ora il punto, come abbiamo osservato più volte, è ovviamente quello relativo al nucleare. Nel piano, lo ripetiamo la nostra analisi è su quanto abbiamo potuto leggere, viene messo assieme all'energia termosolare, a quella eolica a quella idroelettrica, ma sappiamo bene che non è la stessa cosa. Per un semplice quanto enorme e – attualmente insormontabile - problema: le scorie radiottive.
Nessuno al mondo sa che farci e ci sono grossi problemi su dove metterle. Ultimo caso in ordine di tempo, lo abbiamo evidenziato a metà agosto, quello che sta accadendo a Vercelli, con la piscina Eurex di Saluggia - dove sono collocate le barre dei reattori delle ex centrali nucleari italiane chiuse dopo il referendum del 1987 – che perde e che sta quindi provocando complicazioni evidenti.
Va aggiunto, che l'energia nucleare non è rinnovabile e che gli studi sulla possibilità di riprodurre la fusione nucleare del sole sulla terra senza scorie è lontanissima da concreti risultati.
Questo ciò che riteniamo importante mettere in evidenza, accanto al fatto che consideriamo giusta, come detto, l'idea dell'affrontare il problema il prima possibile e puntando sulle energie alternative. Per dare completezza di informazione su questo importante piano elaborato anche da un nostro connazionale, il professor Citro, aggiungiamo che i due elaboratori stimono che il 70% di questo progetto è realizzabile in 30 anni al costo di 170-200 miliardi di dollari annui, costo considerato – scrivono – non eccessivo per gli Usa.
Inoltre, dicono, dati gli attuali livelli di emissioni di anidride carbonica, una tassa di 40-50 dollari per tonnellata di CO2 emessa, consentirebbe di pagare l'intero investimento e fungerebbe anche da incentivo per l'implementazione di tecnologie rinnovabili.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Pier Francesco Galgani su Pagine di Difesa del 24/07/2006
Vertice del G8. Firmato un accordo con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dal Medio Oriente. Veto alle armi di distruzione di massa per Iran e Corea del nord
Patto Bush-Putin: il futuro è il nucleare
Sfida agli sceicchi del petrolio. In Russia centrali e scorie, agli Usa la ricerca sui sistemi di riciclaggio
Patto Bush-Putin: il futuro è il nucleare
Sfida agli sceicchi del petrolio. In Russia centrali e scorie, agli Usa la ricerca sui sistemi di riciclaggio
di Maurizio Molinari su La Stampa del 18/07/2006
su Hindustan Times del 01/03/2006
News in archivio
Energia: il G8 punta sul nucleare
In disaccordo quasi su tutto Bush e Putin si ritrovano sulla politica energetica. Il comunicato congiunto di Legambiente, Forum Ambientalista e Contratto Mondiale Energia
In disaccordo quasi su tutto Bush e Putin si ritrovano sulla politica energetica. Il comunicato congiunto di Legambiente, Forum Ambientalista e Contratto Mondiale Energia
su La Nuova Ecologia del 18/07/2006
I dati dell'Organizzazione meteorologica mondiale
Ambiente: gas serra record, Protocollo di Kyoto inutile
L'anidride carbonica ha raggiunto nel 2005 le 379,1 parti per milione, con un incremento dello 0,5% in un solo anno
Ambiente: gas serra record, Protocollo di Kyoto inutile
L'anidride carbonica ha raggiunto nel 2005 le 379,1 parti per milione, con un incremento dello 0,5% in un solo anno
su Corriere della Sera del 03/11/2006
su La Nuova Ecologia del 17/10/2006
In biblioteca
di AA.VV.
Edizioni del Capricorno, 2006
Edizioni del Capricorno, 2006
di Igor Kostin
EGA - Edizioni Gruppo Abele, 2006
EGA - Edizioni Gruppo Abele, 2006