Da La Repubblica del 17/08/2006
Originale su http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/aereo-piacenza-uranio...
Cresce la preoccupazione per la presenza di radioattività nei resti del C130. Molti curiosi si sono portati a casa "souvenir" della tragedia
Uranio impoverito: trovato a Piacenza nei rottami dell'aereo caduto
L'Arpa avverte la popolazione: "I resti non vanno toccati"
PIACENZA - Rottami all'uranio quelli del C130 algerino caduto domenica sera alla periferia di Piacenza. Rottami che qualche curioso si è portato a casa come macabro ricordino della tragedia nella quale hanno perso la vita tre persone. Una prassi, quella del souvenir, che sta suscitando non poche preoccupazioni a Piacenza proprio per la presenza, nei rottami, di uranio impoverito.
"Non toccate quei rottami - ammonisce infatti Ettore Sassi dell' Arpa di Piacenza, cui la Procura della Repubblica ha affidato i controlli sulla contaminazione - potrebbero essere radioattivi". Ovviamente, specificano le forze dell'ordine, non esiste alcun reale pericolo, purché la gente si mantenga a debita distanza dalla zona del disastro, che comunque è transennata e vigilata.
Questa mattina i tecnici dell'Arpa hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell'ampia area in cui sono disseminati i resti dell'Hercules ed è confermato che alcune parti dell'aereo erano rivestite di uranio impoverito. Notizia peraltro confermata da parecchi esperti, tra cui Marco Saba (componente dell'Enadu, network europeo contro l'uranio impoverito), secondo il quale l'Hercules C130 viene costruito con contrappesi fatti proprio di questo materiale, "che sicuramente si è sparso in tutta la zona dove è precipitato il cargo".
Affermazioni che hanno destato preoccupazioni e qualche polemica. Leonardo Masella, capogruppo Prc in Regione, sostiene che si tratta di notizie "agghiaccianti". "E' urgente che le indagini facciano chiarezza sulle cause dell'incidente - prosegue Masella - e contestualmente sulla presenza o meno dell'uranio impoverito nel velivolo. Presenteremo un'interrogazione alla Giunta regionale, vogliamo capire quali misure si vogliono porre in essere per scongiurare conseguenze sulla popolazione".
Intanto, i familiari dei tre algerini morti nella tragedia, accompagnati dalle autorità consolari del loro Paese, hanno incontrato il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Colonna, che indaga sul disastro, e hanno voluto vedere il luogo in cui i loro congiunti sono morti, salvando però molte vite con un estremo gesto di coraggio del pilota Mohammed Abdou che - dopo aver scaricato il carburante - virando all'ultimo momento, ha evitato le case del popoloso quartiere periferico della Besurica e si è schiantato in un campo, dove ha tentato forse un disperato tentativo di atterraggio.
"Non toccate quei rottami - ammonisce infatti Ettore Sassi dell' Arpa di Piacenza, cui la Procura della Repubblica ha affidato i controlli sulla contaminazione - potrebbero essere radioattivi". Ovviamente, specificano le forze dell'ordine, non esiste alcun reale pericolo, purché la gente si mantenga a debita distanza dalla zona del disastro, che comunque è transennata e vigilata.
Questa mattina i tecnici dell'Arpa hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell'ampia area in cui sono disseminati i resti dell'Hercules ed è confermato che alcune parti dell'aereo erano rivestite di uranio impoverito. Notizia peraltro confermata da parecchi esperti, tra cui Marco Saba (componente dell'Enadu, network europeo contro l'uranio impoverito), secondo il quale l'Hercules C130 viene costruito con contrappesi fatti proprio di questo materiale, "che sicuramente si è sparso in tutta la zona dove è precipitato il cargo".
Affermazioni che hanno destato preoccupazioni e qualche polemica. Leonardo Masella, capogruppo Prc in Regione, sostiene che si tratta di notizie "agghiaccianti". "E' urgente che le indagini facciano chiarezza sulle cause dell'incidente - prosegue Masella - e contestualmente sulla presenza o meno dell'uranio impoverito nel velivolo. Presenteremo un'interrogazione alla Giunta regionale, vogliamo capire quali misure si vogliono porre in essere per scongiurare conseguenze sulla popolazione".
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