Da Gazzetta del Mezzogiorno del 26/05/2006
Originale su http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_esteri_NOTIZIA_01.asp?IDNot...
Russia: condannato a morte terrorista della strage di Beslan
MOSCA - Nurpashi Kulaiev, l’unico guerrigliero indipendentista ceceno sopravvissuto all’immane strage nella scuola numero uno di Beslan, è stato condannato oggi a morte dalla Corte suprema dell’Ossezia del nord che gli ha però subito tramutato la pena in ergastolo.
La condanna è stata annunciata dal presidente del tribunale, Tamerlan Aguzarov, che ha avuto bisogno di otto udienze per portare a termine la lettura della sentenza-fiume.
Per il venticinquenne Kulaiev, che ammette di aver partecipato all’azione terroristica ma giura di non aver ucciso nessuno, il pubblico ministero (il viceprocuratore generale Nikolai Shepel) aveva chiesto la pena di morte malgrado nel 1997 la Russia abbia sospeso questo genere di punizione in cambio dell’adesione al Consiglio d’Europa.
La Corte ha simbolicamente accolto la richiesta del pubblico ministero ma è stata costretta a trasformare automaticamente la pena capitale in ergastolo alla luce della decisione presa dal governo russo nove anni fa.
Kulaiev è l’unico superstite del folto commando guerrigliero che il 1 settembre 2004 occupò la scuola di Beslan (una città osseta ad una ventina di chilometri da Vladikavkaz) in un’operazione sfociata nella morte di 331 persone tra cui 186 bambini.
La Corte suprema nord-osseta, riunita a Vladikavkaz, ad una ventina di chilometri da Beslan, ha indicato che Kulaiev «si merita la pena di morte» essendo colpevole di terrorismo, banditismo, sequestro di persona, omicidio plurimo e trasporto illegittimo di armi ma la moratoria del 1997 rende impossibile infliggergli una condanna simile.
Il pubblico ministero si è subito detto soddisfatto del verdetto, emesso al termine di un processo durato un anno: «Crediamo - ha dichiarato Shepel - che la sentenza corrisponda alla gravità dei crimini. L’ergastolo può essere considerato una pena capitale e questo era l’obiettivo su cui insisteva la procura». Dal 1997 ad oggi in Russia 697 persone sono state condannate a morte con commutazione automatica della pena in ergastolo.
La condanna è stata annunciata dal presidente del tribunale, Tamerlan Aguzarov, che ha avuto bisogno di otto udienze per portare a termine la lettura della sentenza-fiume.
Per il venticinquenne Kulaiev, che ammette di aver partecipato all’azione terroristica ma giura di non aver ucciso nessuno, il pubblico ministero (il viceprocuratore generale Nikolai Shepel) aveva chiesto la pena di morte malgrado nel 1997 la Russia abbia sospeso questo genere di punizione in cambio dell’adesione al Consiglio d’Europa.
La Corte ha simbolicamente accolto la richiesta del pubblico ministero ma è stata costretta a trasformare automaticamente la pena capitale in ergastolo alla luce della decisione presa dal governo russo nove anni fa.
Kulaiev è l’unico superstite del folto commando guerrigliero che il 1 settembre 2004 occupò la scuola di Beslan (una città osseta ad una ventina di chilometri da Vladikavkaz) in un’operazione sfociata nella morte di 331 persone tra cui 186 bambini.
La Corte suprema nord-osseta, riunita a Vladikavkaz, ad una ventina di chilometri da Beslan, ha indicato che Kulaiev «si merita la pena di morte» essendo colpevole di terrorismo, banditismo, sequestro di persona, omicidio plurimo e trasporto illegittimo di armi ma la moratoria del 1997 rende impossibile infliggergli una condanna simile.
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